Ansa – di Massimo Sebastiani.
L’odio, che alimenta e nutre alcune guerre, come quella che si combatte in Medio Oriente, è un sentimento che, a differenza della rabbia, tende ad essere permanente ed è quindi più difficile da rimuovere. Eppure tutti gli psicologi invitano a superarlo perché lo considerano veleno innanzitutto per chi lo prova. La fisiologia potrebbe darci una mano: amore e odio hanno una struttura simile e mettono in moto le stesse aree del cervello umano. L’arte lo sapeva già: da Catullo a Leonard Cohen fino a Umberto Tozzi.