Oltre 340 persone sono state arrestate in Turchia dopo le proteste di ieri per l’arresto del sindaco di Istanbul: lo ha annunciato il ministro degli Interni.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha accusato il maggior partito di opposizione Chp di creare “caos” in Turchia dopo le proteste che si sono tenute per l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu. “A partire da Istanbul hanno tentato di creare caos e tensione nelle nostre città”, ha detto Erdogan durante un evento nella città sul Bosforo, trasmesso dalla tv di Stato Trt. “Hanno attaccato le nostre forze di polizia e tentato di minacciare i membri della nostra magistratura”, ha aggiunto Erdogan, in riferimento agli scontri tra manifestanti e forze di polizia che si sono verificati in varie città.
Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul arrestato per favoreggiamento al terrorismo e corruzione, ha definito “immorali e infondate” le accuse che hanno portato alla sua detenzione. “Le accuse immorali e infondate rivolte a me sono progettate per minare la mia reputazione e credibilità”, ha detto Imamoglu alla polizia, che lo ha interrogato per cinque ore ieri riguardo all’accusa di “favoreggiamento al terrorismo”. Lo ha fatto sapere la municipalità di Istanbul.
Prefettura limita i movimenti delle persone su Istanbul
La prefettura di Istanbul ha dichiarato che “non sarà consentito l’ingresso o l’uscita dalla nostra città a individui, gruppi e veicoli che potrebbero partecipare ad attività illegali, individualmente o collettivamente”. In un comunicato pubblicato sul suo sito, la prefettura ha anche vietato manifestazioni politiche fino al 27 marzo, estendendo un divieto imposto già mercoledì quando è stato arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco della città sul Bosforo ritenuto il principale avversario del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Media, ‘Musk sospende account di X dell’opposizione in Turchia’
Nel pieno delle proteste scoppiate in Turchia dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente Erdogan, X ha sospeso numerosi account riconducibili all’opposizione. A riportarlo è la testata europea Politico, che ha raccolto le denunce di analisti e attivisti locali. Molti dei profili bloccati dalla piattaforma di Elon Musk appartengono a studenti e oppositori impegnati a diffondere informazioni logistiche sulle manifestazioni esplose nonostante il divieto imposto dal governo.
“La maggior parte degli account sospesi sono legati a studenti e attivisti universitari che condividevano dettagli sulle proteste e indicazioni sui luoghi di ritrovo”, ha spiegato Yusuf Can, analista e coordinatore del Programma Medio Oriente del Wilson Center, indicando che “si tratta per lo più di attivisti con piccoli numeri di follower”. Alcuni profili risultano oscurati solo in Turchia. L’attivista Omer Faruk Aslan ha aggirato la censura aprendone un secondo: “Ieri il mio account è stato bloccato su ordine del tribunale perché i tweet avevano superato i 6 milioni di visualizzazioni”, ha denunciato. In mattinata proprio su X il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya ha annunciato che le autorità hanno identificato 326 profili accusati di incitamento all’odio, 72 dei quali gestiti dall’estero: 54 persone sarebbero già state arrestate a seguito di un’operazione congiunta della polizia e delle autorità di sicurezza informatica. Gli stop sono possibili sulla base della legge turca sui social media del 2022, che concede ad Ankara ampi poteri per bloccare contenuti online.
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