Botta e risposta tra l’Ue e il ministro dell’Economia sul golden power su Unicredit-Bpm.
“Siamo pronti ad agire” se “c’è l’intenzione di impedire lo sviluppo del mercato unico dei servizi finanziari”, ha detto la commissaria Ue ai servizi finanziari Maria Albuquerque a Lussemburgo.
“Non commento decisioni non ancora prese”, ma “faremo quanto necessario e possibile per garantire che esista un mercato unico dei servizi finanziari”, ha risposto sull’ipotesi che l’Ue muova contro l’uso del golden power su Unicredit-Bpm. Non ha poi confermato di riferirsi all’Italia. “Decisioni che impediscono la creazione del mercato unico dei servizi finanziari sono naturalmente motivo di preoccupazione”, ha detto però del golden power.
“Abbiamo detto fin dall’inizio che dobbiamo garantire di fare tutto il possibile per affrontare i problemi che causano la frammentazione del mercato – ha affermato la commissaria Albuquerque parlando a margine del Consiglio Ecofin – L’Unione del Risparmio e degli Investimenti è fondamentalmente un progetto di mercato unico. Dobbiamo creare un mercato unico dei servizi finanziari. Affronteremo quindi tutti i problemi che potrebbero impedire la corretta attuazione delle norme concordate, che bloccano la fornitura transfrontaliera di servizi, le fusioni e quant’altro”.
“Non commento le decisioni non prese, ma il nostro approccio generale è che faremo ciò che è necessario, ciò che possiamo fare per garantire un mercato unico dei servizi finanziari”.
La commissaria è stata interpellata a più riprese sull’eventuale avvio di una procedura di infrazione all’Italia e non lo ha mai confermato esplicitamente o smentito: “Sto dicendo che faremo rispettare le norme comuni concordate da tutti. E se non vengono rispettate, è nostro compito assicurarci che lo siano”, ha affermato in particolare sull’iter dell’infrazione.
L’uso italiano della legislazione sul golden power è una questione di interesse per la Commissione Europea o no? Le è stato anche chiesto: “Le decisioni che impediscono la creazione del mercato unico dei servizi finanziari sono naturalmente motivo di preoccupazione perché sono in realtà contrarie agli obiettivi dell’Unione del risparmio e degli investimenti, che tra l’altro, per quanto ne so, tutti gli Stati membri hanno sostenuto con entusiasmo, riconoscendo il valore del progetto. Quindi, qualunque cosa si frapponga, utilizzeremo gli strumenti a nostra disposizione per affrontare la situazione”, ha risposto.
Siete preoccupati per un paese specifico in merito all’ostacolo al mercato unico, o è una questione generale che riguarda diversi paesi? “Purtroppo, si tratta di un problema generale per diversi Paesi”. Si sta comunque parlare dell’avvio di procedure di infrazione? le è stato anche chiesto: “Se ci sono motivi per avviare procedure di infrazione, l’implementazione è un compito che spetta alla Commissione. Se concordiamo sulla legislazione, allora dovremmo assicurarci che venga attuata in modo appropriato. Questo è ciò che significa applicazione. Non si tratta solo di concordare le regole. Si tratta di assicurarsi che siano applicate”.
“La sicurezza nazionale finanziaria ed economica è esclusiva competenza del governo dello Stato nazionale e intendiamo in qualche modo difenderla”, ha replicato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
A Giorgetti è stato chiesto un commento alle notizie relative alla reazione della Commissione sul golden power su Unicredit-Banco Bpm. “Ne sapete più voi di me – ha risposto -. Quando arriveranno le valuteremo. Io dico semplicemente che il governo applica una legge esistente. Se si vuol modificare la legge, la fa il Parlamento, non il governo. L’opinione del governo è che è giusto stabilire e delimitare le competenze della stabilità finanziaria alla Banca centrale europea, alla tutela del mercato dell’Unione europea. Ma la sicurezza nazionale, finanziaria ed economica è di esclusiva competenza dello Stato nazionale e questa intendiamo difenderla”.
Giorgetti è stato quindi incalzato sul fatto che l’uso del Golden Power su Unicredit-Banco Bpm sia stato giudicato strano: “Mi è stato chiesto prima sugli asset russi e quanto dovrebbe pagare lo Stato italiano per gli asset russi. Una minima correlazione se ci si fa attenzione e la si trova, spero che la trovi anche la Commissione Ue”, ha replicato. Il riferimento implicito sembrerebbe essere quello relativo al fatto che l’intervento del Golden Power su Unicredit riguardasse anche la presenza in Russia dell’istituto.
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