Giornata di scontro aperto tra Sigfrido Ranucci e il Garante per la Privacy, che dopo un botta e risposta tra Autorità e giornalista si conclude con la notifica di una sanzione di 150mila euro alla Rai proprio per la diffusione da parte di Report dell’audio tra Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini, in merito alla vicenda con protagonista l’ex ministro e Maria Rosaria Boccia.
“In questi giorni raccolgo solidarietà bipartisan, ma si sta rivelando ipocrita: da una parte solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della Privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni”. A dirlo in mattinata è Sigfrido Ranucci, in collegamento con una conferenza stampa organizzata al Parlamento europeo di Strasburgo dal deputato dem Sandro Ruotolo.
“Ciò che dico lo affermo con cognizione di causa – aggiunge ancora Ranucci -, e lo si vedrà nelle prossime ore. Chiedo che il Garante europeo verifichi come sta operando il Garante della Privacy italiano, perché sembra agire come un’emanazione del governo”. La dura reazione dell’Autorità non si fa attendere e la risposta arriva con una nota che giudica “gravissime” le affermazioni rese da Ranucci nel corso della conferenza stampa a Strasburgo.
Il Garante per la Privacy, nella totalità dei componenti, ribadisce “l’assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato a difesa della legalità”. Riservandosi “ogni necessaria iniziativa a propria tutela”.
A scatenare lo scontro è stato un retroscena comparso su Il Fatto in cui si parla di pressioni di Fratelli d’Italia sull’organismo di garanzia per arrivare ad una sanzione in merito alla diffusione dell’audio privato di Sangiuliano.
La decisione è arriva comunque in giornata. “Il Garante per la protezione dei dati personali ha irrogato e notificato alla Rai – Radio Televisione Italiana S.p.A. la sanzione di 150mila euro per la violazione di alcune disposizioni del Codice della Privacy, del Gdpr e delle Regole deontologiche relative ai dati personali nell’esercizio della professione giornalistica”, comunica l’Autorità, spiegando che la sanzione è relativa all’audio della conversazione tra Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini, trasmesso da Report l’8 dicembre. Nell’ambito di altro procedimento analizzato sempre oggi, il Garante “ha dichiarato invece infondato il reclamo di Sangiuliano nei confronti di altre testate”.
“Proprio oggi, dopo giornate di solidarietà, è apparso su un giornale di Angelucci un articolo contro di noi: l’ennesima prova della campagna diffamatoria contro chi lavora per la libertà di stampa in questo Paese”, aveva detto Ranucci sempre stamattina. A portare il suo caso a Strasburgo è stato l’eurodeputato dem Sandro Ruotolo, che si è rivolto direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Presidente lei potrebbe compiere due gesti concreti lei, il governo, tutta la politica: uno, ritirare le querele temerarie, cioè quegli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti. Eppure, proprio ieri, un’esponente del suo governo ha dichiarato candidamente che non ci pensate proprio, dimostrando che in Italia la solidarietà è spesso solo di facciata”.
Da parte sua Ranucci ha ringraziato l’Unione europea “per aver portato avanti l’European Media Freedom Act, che dovrebbe presto liberare la Rai e ogni altro mezzo di informazione dai legami con la politica”. Intanto il giornalista ha fatto sapere che per quanto riguarda la sanzione all’Autorità replicherà direttamente nella puntata in onda domenica 26 ottobre su Rai3 alle 20.30.
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