In una partita d’altri tempi, con condizioni meteo proibitive – al fischio d’inizio il vento soffia a 70 chilometri orari, con pioggia battente e temperatura percepita di -2, dieci meno della reale – Venezia e Como pareggiano (2-2): un punto che non serve a nessuno ed entrambe le contendenti per la lotta salvezza recriminano per non aver saputo conservare il rispettivo vantaggio.
Di Francesco lancia Doumbia a centrocampo e si affida a Oristanio e Pohjanpalo in avanti. Fabregas risponde con l’estro di Paz e Strefezza e l’esperienza di Belotti.
Sono gli ospiti – a favore di vento – a rendersi pericolosa per primi con Strefezza che al 2′ lascia partire una staffilata dal limite su cui Stankovic si supera e mette in angolo a mano aperta.
Al 16′ è il Venezia a trovare il vantaggio: Nicolussi Caviglia calcia dal limite e centra in pieno il tacco di Pohjanpalo, la cui deviazione mette fuori causa Reina. Poi la lega calcio assegnerà la rete al centrocampista ex Juve. Gli ospiti – letteralmente spinti da folate sempre più forti – ci provano ancora con Paz e Belotti, ma senza trovare lo specchio.
Sfruttando il meteo, il Como lascia partire continui cross (18 nella prima frazione) e fa collezione di corner (7 nella prima mezz’ora) senza riuscire a rendersi pericoloso.
Nemmeno il tempo di ripartire e il Como trova il pareggio con un’autogol tragicomico di Candela che al 3′ spara nella propria porta invece di rinviare, complice forse una folata di vento, che non basta a giustificare una simile topica. Il Venezia accusa il colpo e al 7′ Zampano perde una palla sanguinosa che spalanca il contropiede ai lariani: Strefezza, liberissimo in area, spreca l’occasione colossale. Ci prova anche Pohjanpalo, ma Reina fa buona guardia sul suo palo. Sul rovesciamento di fronte arriva il vantaggio per gli ospiti: è 11′, Van der Brempt lascia sul posto Zampano e serve Belotti che brucia una difesa lagunare completamente immobile e insacca al volo nell’angolino basso.
Il vento è il vero protagonista e il segreto è saperlo sfruttare. Al 24′ Oristanio si inventa il pareggio direttamente da corner: il suo sinistro a rientrare prende velocità e si infila all’incrocio dei pali opposto.
Fabregas – ammonito per proteste – lancia Cutrone per Belotti.
Di Francesco risponde con Yeboah per Oristanio. La mossa pagherebbe dividendo perchè il Venezia alza la pressione e Nicolussi Caviglia al 42′ spara un missile terra aria che la forza del vento manda alle spalle di Reina, ma il Var strozza l’urlo in gola al Penzo, per un precedente fuorigioco di Pohjanpalo. Un punto a testa che muove la classifica ma non fa morale.
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