“L’amministrazione di Nicolás Maduro ha concesso oggi i salvacondotti ai cinque oppositori rifugiati nell’ambasciata argentina a Caracas” da quasi 15 mesi. Lo rende noto il sito di notizie AlbertoNews, oltre che Miguel H Otero, presidente del quotidiano El Nacional, sul suo X ufficiale. Secondo fonti giudiziarie, la misura è stata presa dopo negoziati di alto livello tra il governo chavista, l’oppositrice María Corina Machado e attori di alto livello della comunità internazionale. Il gruppo era composto da Pedro Urruchurtu, Humberto Villalobos, Claudia Macero, Omar González e Magalí Meda, tutti stretti collaboratori di Machado.
I cinque venezuelani che si trovavano rinchiusi nella sede dell’ambasciata argentina a Caracas hanno lasciato l’edificio, secondo quanto confermato oltre che da alcuni media venezuelani anche dalla statunitense Cnn e dal quotidiano argentino Clarín. Tutti hanno lasciato il Venezuela oggi, martedì 6 maggio, anche se separatamente.
I cinque rifugiati erano entrati nella sede diplomatica il 20 marzo del 2024, dopo che la Procura venezuelana aveva annunciato pubblicamente un ordine di arresto contro di loro. Il 21 marzo del 2024 si era unito a loro l’ex ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, Fernando Martínez Mottola, rimasto nella residenza diplomatica fino al 19 dicembre dell’anno scorso, quando si è consegnato alla Procura venezuelana. Mottola è morto a febbraio di quest’anno dopo un’emorragia cerebrale.
Dall’agosto del 2024 la residenza era sotto la protezione del Brasile, dopo che il goveno di Maduro aveva espulso il corpo diplomatico argentino. Il Venezuela aveva poi revocato l’autorizzazione al Brasile dopo la denuncia di presunta pianificazione di atti terroristici all’interno della sede diplomatica da parte degli stessi rifugiati ma Brasilia disse che sarebbe comunque rimasta “con la custodia e la difesa degli interessi” dell’Argentina fino a quando il governo di Javier Milei non avesse designato “un altro stato accettabile” per il Venezuela.
Il giornalista venezuelano David Placer riferisce che le cinque persone sono state liberate da un’operazione congiunta di Stati Uniti e Italia. I cinque sono già arrivati “in salvo in territorio statunitense”, ha confermato poco fa l’account ufficiale del Dipartimento di Stato americano in lingua spagnola. Si sarebbe trattato dunque di una vera e propria fuga e non, come riportato inizialmente dal sito venezuelano AlbertoNews, di una liberazione dopo la concessione dei lasciapassare da parte del governo di Maduro.
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