Stretta contro fast fashion, tavolo urgente sulla moda – Aziende – Ansa.it

Stretta contro fast fashion, tavolo urgente sulla moda – Aziende – Ansa.it


Il governo accelera sulle iniziative per affrontare la crisi nel settore della moda e per difendere – dopo il caso Tod’s – la reputazione delle aziende italiane: il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha convocato per mercoledì 15 ottobre un tavolo urgente “per definire le misure per la tutela della reputazione del Made in Italy e per contrastare l’invasione dei prodotti del fast fashion”.

All’incontro parteciperanno Confindustria Moda, Camera Nazionale della Moda Italiana, Fondazione Altagamma, insieme a Confartigianato Moda e Cna Moda. La prima richiesta che partirà dal tavolo sarà rivolta all’Ue, per eliminare l’esenzione dai dazi doganali dei pacchi di valore inferiore a 150 euro, spesso contenenti prodotti di abbigliamento di bassa qualità e prezzo contenuto. In Ue nel 2024 sono entrati una media di oltre 12 milioni di pacchi al giorno.

Si è parlato di un dazio di due euro, ma al momento nessun provvedimento è stato adottato. Una tassa sull’impatto ambientale del fast fashion è invece stata introdotta dalla Francia con un massimo di 5 euro per capo fino a un massimo del 50% del prezzo del prodotto. Il settore moda e tessile-abbigliamento ha registrato cali significativi della produzione negli ultimi due anni. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, nei primi 8 mesi del 2025 la produzione del settore è diminuita del 6,6% sullo stesso periodo del 2024 mentre nell’intero 2024 si è registrata una caduta del 10,5% sul 2023. Nel settore la concorrenza è molto forte sui prodotti a basso costo, mentre nell’alto di gamma è decisiva la reputazione del brand e dell’azienda. Proprio su questo punto, dopo le inchieste su Loro Piana e Tod’s che riguardano i fornitori utilizzati, il governo punta ad un ente terzo che certifichi preventivamente che tutto lungo la filiera si svolga sul piano della legalità ambientale, sociale e lavorativa.

“La reputazione dei nostri brand, costruita nel tempo come sinonimo di qualità e saper fare italiano, è oggi sotto attacco – ha detto Urso – sia sul fronte interno che internazionale. Dobbiamo contrastare subito questa duplice grave minaccia, garantendo la piena legalità della nostra filiera produttiva e, nel contempo, fermando l’ondata dell’ultra fast fashion che monta anche quale effetto indiretto dei dazi americani sui prodotti cinesi”. “L’Italia – ha concluso – non può permettersi di disperdere questo patrimonio di eccellenza, creatività e occupazione. Per questo siamo al lavoro, insieme con tutti gli attori del comparto, per realizzare immediati interventi legislativi che possano anche meglio contrastare il fenomeno del caporalato”. Urso ha sentito Diego Della Valle, fondatore e presidente del gruppo Tod’s, assicurando l’impegno del governo per tutelare la reputazione della moda italiana. Il ministro gli ha illustrato il provvedimento legislativo che, d’intesa con le associazioni del settore, si ripromette di garantire la piena legalità della filiera produttiva. 

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