Il presidente americano Donald Trump ha detto che ha intenzione di parlare con il suo omologo russo Vladimir Putin domani (martedì) e discutere della fine della guerra in Ucraina, come riportano i media Usa.
“Parlerò con il presidente Putin martedì. Abbiamo lavorato molto nel weekend”, ha detto Trump ai giornalisti sull’Air Force One durante un volo notturno di ritorno dalla Florida all’area di Washington. “Vogliamo vedere se possiamo porre fine a questa guerra. Forse ci riusciremo, forse no, ma penso che abbiamo ottime possibilità”, ha aggiunto il tycoon.
“Parleremo di terre. Parleremo di centrali elettriche”, ha detto Trump quando gli è stato chiesto delle concessioni. “Penso che ne abbiamo già discusso molto da entrambe le parti, Ucraina e Russia. Ne stiamo già parlando, dividendo alcuni beni”.
“Vedremo se avremo qualcosa da annunciare, forse entro martedì (domani, ndr)”, ha aggiunto il presidente americano, secondo quanto riporta la Cnn.
09:00
Kallas: ‘Ampio sostegno’ al piano per di appoggio militare a Kiev
“C’è un ampio sostegno politico” all’iniziativa per sostenere l’Ucraina militarmente nel 2025 con maggiori aiuti militari, sino a 40 miliardi, “ma ci sono molti dettagli che devono ancora essere studiati e devono essere coinvolti i ministri della difesa”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Affari Esteri.
In quanto alle conversazioni fra Russia e Usa sull’Ucraina che si svolgono in Arabia Saudita, Kallas ha detto che “diamo il benvenuto alle discussioni di pace a Jeddah, ora la palla è nel campo della Russia. Ma le condizioni aggiunte per concordare la tregua mostrano che Mosca non vuole la pace e confermano gli obiettivi che si erano preposti con la guerra”.
08:55
Nyt: gli Usa via dall’organismo Ue di indagine sui crimini di guerra russi
L’amministrazione Trump ha deciso di ritirarsi dall’organismo internazionale istituito nel 2023 dall’Unione europea per indagare sui leader responsabili dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, tra cui il presidente russo Vladimir Putin: lo scrive il New York Times (Nyt), che cita persone a conoscenza della situazione. La decisione è l’ultima indicazione dell’allontanamento dell’amministrazione Trump dall’impegno del presidente Biden di ritenere Putin personalmente responsabile dei crimini commessi contro gli ucraini, commenta il giornale.
“Il Dipartimento di Giustizia ha informato in sordina i funzionari europei che gli Stati Uniti si stanno ritirando da un gruppo multinazionale creato per indagare sui leader responsabili dell’invasione dell’Ucraina, tra cui il presidente russo Vladimir V. Putin”, scrive l’Nyt.
“La decisione di ritirarsi dall’International Center for the Prosecution of the Crime of Aggression against Ukraine, a cui l’amministrazione Biden ha aderito nel 2023, è l’ultima indicazione dell’allontanamento dell’amministrazione Trump dall’impegno del presidente Joseph R. Biden Jr. di ritenere Putin personalmente responsabile dei crimini commessi contro gli ucraini”, prosegue il giornale.
L’organismo, gestito da Eurojust, è stato creato per ritenere la leadership della Russia – insieme ai suoi alleati Bielorussia, Corea del Nord e Iran – responsabili crimini, definiti come ‘aggressione’ ai sensi del diritto e dei trattati internazionali, che violano la sovranità di un altro Paese e non sono avviati per legittima difesa. La decisione, secondo le fonti, verrà annunciata oggi via email a Eurojust
08:45
Lituania: ‘Bene il ReArm, ma tutti i Paesi devono investire’
“Ringraziamo la Commissione Europea per la presentazione del piano ReArm Europe, ora abbiamo lo strumento necessario per aumentare le spese militari nell’Ue ma lo dobbiamo fare tutti insieme, perché se a investire saranno solo i Paesi del nord e dell’est non funzionerà”. Lo ha detto Kęstutis Budrys, Ministro degli Affari Esteri della Lituania, precisando che “l’imperialismo russo è una minaccia” per tutta l’Europa. Per quanto riguarda i negoziati di pace osserva che al momento “c’è una grande pressione sull’Ucraina ma la Russia non è pronta a fare concessioni”.
08:44
Madrid: ‘Il piano Kallas? Non è una proposta, solo un non paper’
“Al momento non c’è nessuna proposta dell’Alto rappresentante, c’è un non paper, e ora discuteremo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno arrivando al Consiglio Ue.
“Ma la Spagna non ha bisogno di aspettare l’Alto rappresentante per dare il suo contributo all’Ucraina, come abbiamo fatto”, ha aggiunto.
08:33
Albanese: ‘L’Australia terrà testa ai bulli come Putin’
“L’Australia saprà sempre tener testa ai bulli come il presidente russo Vladimir Putin”, ha detto il primo ministro australiano Anthony Albanese prima di raggiungere a Londra il leader ucraino Volodymyr Zelensky nel vertice virtuale ‘della coalizione dei volenterosi’.
A settimane dal convocare un’elezione federale, Albanese ha confermato ieri a Melbourne che l’Australia contribuirà a una forza di peacekeeping in Ucraina che tuttavia sarà “di proporzioni ridotte”, aggiungendo che Canberra non si farà intimidire dalle minacce di Mosca che si oppone all’idea.
“Se un grande paese come la Russia è capace di brutalizzare un piccolo sovrano vicino in Ucraina, questo ha implicazioni per la pace e la sicurezza nel mondo”, ha detto Albanese. “L’Australia ha un interesse nazionale nell’essere a fianco” di Kiev, ha aggiunto il primo ministro sottolineando anche che non vi saranno truppe australiane impegnate in una missione di peacekeeping finché non sarà raggiunto un reale cessate il fuoco.
