Ucraina, bombe su Leopoli, paura nel treno con 110 italiani – Europa – Ansa.it

Ucraina, bombe su Leopoli, paura nel treno con 110 italiani – Europa – Ansa.it


Edifici distrutti, incendi, quartieri al buio, i residenti costretti nei rifugi. Leopoli ha vissuto in una notte “il peggior attacco dall’inizio dell’invasione”, in cui di rado i droni e missili russi raggiungono il profondo ovest dell’Ucraina. Stavolta, i raid di Mosca hanno sterminato una famiglia di quattro persone, tra cui un’adolescente, e colpito le infrastrutture energetiche essenziali con l’inverno alle porte. E hanno sfiorato un treno sul quale viaggiano 110 attivisti pacifisti italiani di ritorno dalla decima missione Mean – Movimento europeo di azione non violenta – partiti da Kiev e diretti al confine polacco. Per loro tanta paura, ma tutti illesi e assistiti dalle ambasciate italiane a Kiev e a Varsavia e dalle autorità ucraine: “Un popolo eroico, amico dell’Italia: saremo sempre vicini all’Ucraina”, li ha ringraziati il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato l’ennesima notte di terrore nel suo Paese, prima di lanciare il suo monito ai partner: “Non c’è stata una risposta forte e degna a tutto ciò che sta accadendo”, ha affermato. “È esattamente per questo che Putin agisce in questo modo: si limita a prendere in giro l’Occidente”.

Sul treno diretto alla frontiera con la Polonia “abbiamo provato quello che si prova in Ucraina tutti i giorni”, ha raccontato Angelo Moretti, presidente ed animatore del Mean. Il treno era di rientro da una missione a Kharkiv con 110 attivisti di 35 associazioni. Si è fermato a Leopoli per 2 ore, dove i pacifisti hanno raccontato di aver visto e sentito le esplosioni, il cielo illuminato a giorno, gli incendi e i colpi dell’antiaerea. Una tempesta di morte e distruzione che a Leopoli si conteggia in 78 droni e 12 missili andati a segno, e che ha spinto la Polonia a far alzare il jet a protezione del suo spazio aereo.

Dopo la paura, tutti hanno ripreso il viaggio illesi, e hanno superato il confine entrando in Polonia dopo aver assistito a una battaglia che da oltre tre anni e mezzo è pane quotidiano di milioni di civili in Ucraina. Zelensky ha riferito che “oltre 50 missili e circa 500 droni d’attacco” hanno preso di mira nella notte non solo Leopoli, ma anche Ivano-Frankivsk, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Kherson, Odessa, Kirovohrad e anche Zaporizhzhia, dove i bombardamenti hanno provocato un morto. In totale i feriti sono almeno 18. “I russi hanno nuovamente preso di mira le nostre infrastrutture”, ha poi riferito il presidente ucraino, con cinica conferma da parte del ministero della Difesa russo: “Abbiamo lanciato un massiccio attacco contro le imprese del settore militare-industriale ucraino e le infrastrutture del gas e dell’elettricità, utilizzando armi di precisione a lungo raggio”, ha rivendicato.

Video Pacifista italiano: ‘Attorno al nostro treno esplosioni e colpi’

 

Di fronte all’ennesima offensiva contro i civili e le infrastrutture energetiche, Zelensky ha tuonato che “America ed Europa devono agire per fermare Putin”. Il leader ucraino incalza i partner vedendo nell’inverno il nemico di cui il suo Paese non ha bisogno: solo nell’ultima giornata, gli attacchi hanno interrotto la fornitura di energia a oltre 110.000 utenti in diverse regioni. “La prossima settimana è prevista una riunione dei coordinatori delle sanzioni del G7. Ora servono delle decisioni”, ha chiesto il presidente ucraino, mentre i suoi alleati fanno i conti con le minacce di Mosca che ora raggiungono le città europee anche sotto forma di droni. Un clima di tensione che ha fatto scattare sabato anche la chiusura dello scalo di Vilnius, per la presenza di palloni aerostatici più tardi ricondotti al contrabbando di sigarette dalla Bielorussia. La diplomazia sembra aver perso lo slancio impresso dall’incontro in Alaska tra Vladimir Putin e Donald Trump, con il tycoon concentrato su Gaza. Il rapporto resta di amore e odio: da una parte, il presidente Usa si ripete “deluso” dallo zar, ma al contempo aperto alle sue “buone idee”, come quella di estendere per un anno l’accordo sulle armi nucleari. Dall’altra, anche Putin continua ad apprezzare il nuovo corso alla Casa Bianca, avvertendo tuttavia che questo giudizio potrebbe cambiare. Ad esempio, in caso di decisione di fornire missili Tomahawk all’Ucraina: una scelta simile “rovinerà le nostre relazioni”, ha assicurato lo zar. 

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