Viene confermato il gemellaggio con Tel Aviv e a Milano scoppia il caos prima in Consiglio comunale e poi fuori da Palazzo Marino con scontri tra polizia e i manifestanti in presidio. Il Consiglio comunale ha respinto l’ordine del giorno presentato dal consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi che chiedeva, tra l’altro, di bloccare ogni forma di collaborazione con Israele, incluso il gemellaggio con Tel Aviv.
Dopo la votazione, in Aula è scoppiato il caos dai banchi del pubblico. I presenti hanno iniziato ad alzare cartelli con scritte in milanese – ‘Milano sa da che parte stare’ – e hanno cantato slogan come ‘Palestina libera dal fiume al mare’ attaccando i consiglieri di essere “complici del genocidio”. Dopo qualche attimo di tensione, la presidente dell’Aula comunale Elena Buscemi ha chiesto alla Polizia Locale di sgomberare il pubblico mentre i consiglieri del centrodestra urlavano ‘fuori fuori’. Nove i voti per la revoca del gemellaggio: sono arrivati dai consiglieri Cucchiara, Gorini, Monguzzi dei Verdi; Fedrighini del Gruppo Misto, Fumagalli della lista Beppe Sala Sindaco e gli esponenti Pd Bottelli, Albiani, Giungi e Pantaleo. Tra le fila dem ci sono stati anche sei astenuti. Contestualmente, il Pd ha presentato un ordine del giorno per chiedere il gemellaggio tra Milano e Gaza City.
Dopo il voto, fuori Palazzo Marino, i manifestanti presenti in presidio hanno iniziato a spingere contro le transenne a protezione della sede del Consiglio comunale urlando “vergogna”. I poliziotti in tenuta antisommossa, a quel punto, li hanno respinti usando anche i manganelli. La maggior parte degli attivisti, dopo i tafferugli, è partita in corteo urlando slogan come ‘Palestina libera’ e cori contro le forze dell’ordine. Altri manifestanti sono rimasti nella piazza. Per prevenire altri momenti di tensione, un’altra città è già blindata.
E’ Udine, dove domani si terrà la sfida tra le Nazionali di calcio di Italia e Israele e una manifestazione Pro Palestina con almeno 10mila partecipanti. Lo stadio Friuli è zona rossa già da oggi: l’accesso all’impianto è completamente interdetto sin dalla più esterna delle aree parcheggio, le forze dell’ordine hanno trasformato la zona in un presidio blindato. Si entra soltanto dopo rigidi controlli antiterrorismo. Proteste contro il match sono in programma un po’ in tutta Italia: a Roma un presidio è previsto per le 20.45. Ma è a Udine che il dispositivo di sicurezza messo in campo è mirato e imponente.
I tifosi verranno sottoposti al metal detector, ogni zaino sarà ispezionato, ogni accesso filtrato con attenzione. Ci saranno anche unità cinefile anti-esplosivo. Sono attesi sorvoli costanti di velivoli delle forze dell’ordine e droni sopra l’area dello stadio e sul centro città, dove è stata autorizzata una protesta a sostegno della causa palestinese.
Come un anno fa, quando la sfida con Israele valeva per la Uefa Nations League, anche stavolta ci saranno tiratori scelti posizionati sul tetto dello stadio. In piazza ci saranno anche, in altra zona, il sindaco, Alberto Felice De Toni, con il vescovo, Riccardo Lamba, per una manifestazione non alternativa all’altra ma comunque diversa. I principali varchi viari cittadini saranno presidiati dal mattino presto e controlli approfonditi sono previsti su tutti i veicoli in ingresso e alla stazione ferroviaria. Misure straordinarie anche per la prevenzione sanitaria.
Video Tafferugli fuori Palazzo Marino dopo voto su Tel Aviv
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