Milano, la consigliera in Comune: ‘Una donna per essere tale deve essere mamma’ – Notizie – Ansa.it

Milano, la consigliera in Comune: ‘Una donna per essere tale deve essere mamma’ – Notizie – Ansa.it


   “Per essere sicuri che una persona sia una donna deve essere mamma”. Sono le parole, che hanno scatenato polemiche in Consiglio comunale a Milano ieri sera, pronunciate dalla consigliera di Forza Italia Deborah Giovanati. In aula si stava discutendo il nuovo regolamento della commissione paesaggio e in particolare un emendamento del Pd, proposto dalle consigliere Diana De Marchi e Angelica Vasile, per portare a sette il numero di donne.

    “Non vorrei essere presa con ilarità – ha premesso Giovanati -. Ma sempre più noi ascoltiamo anche intellettuali politici che si pongono la domanda cos’è la donna? Come facciamo a definire cosa è una donna? Voi riuscite colleghi a definirmi cos’è una donna?” E poi ha proseguito: “Se vogliamo approvare una modifica del regolamento io voglio la garanzia che le sette componenti siano donne – ha aggiunto -. Per me l’unica certezza in questo momento è che una mamma è una donna, per cui io chiedo che le sette donne” della commissione “siano mamme, li nessuno può porlo in dubbio”.

    “Dato che questa maggioranza è sostenuta da persone che dicono che la distinzione tra i sessi non esiste più – ha concluso -, voi state facendo un’operazione antiquata. Sicuramente una mamma è una donna, allora introducete che le sette donne siano mamme”.

“Complimenti alla consigliera Deborah Giovanati, che ha dato voce al peggior maschilismo con le sue dichiarazioni. Le sue frasi forse sarebbero risultate attuali giusto durante il ventennio”, commenta Alessandro Capelli, segretario Pd Milano metropolitana.

“È evidente che a destra c’è un problema nel distinguere le parole. Ad esempio la differenza tra sesso e genere – prosegue -. Giovanati ha espresso una cattiveria inaccettabile contro le donne senza figli: un insulto a chi sceglie di non averne e una crudeltà violenta nei confronti di chi, per ragioni di forza maggiore, non ha potuto diventare madre”. “Ma è davvero questo il criterio con cui vogliamo definire cosa significhi essere una donna? Quando si conferiscono incarichi di rilievo a un uomo, qualcuno si preoccupa di verificare se sia padre? – conclude Capelli -. È ridicolo anche solo pensarlo, eppure, secondo Giovanati, la maternità diventa un criterio identitario per le donne”.

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