Dopo poco più di 300 anni è tornato in scena a Parigi l”Arlecchino muto per spavento’, lo spettacolo di Luigi Riccoboni che nel 1716 segnò il rientro dei Comici alla Corte di Francia, dopo 15 anni di esilio. A mettere in scena nella Ville Lumière il canovaccio di Riccoboni è stata la compagnia vicentina Stivalaccio Teatro che rinnova la Commedia dell’Arte riportandola ai fasti di un tempo tanto da vincere il prestigioso premio Associazione Nazionale Critici del Teatro 2023.
In platea, martedì sera 26 marzo 2024 al Theatre Hebertot, oltre a tanti parigini, era presente anche il direttore dell’ Istituto Italiano di Cultura Antonio Calbi e Carlo Boso regista e direttore dell’Aidas (Académie Internationale Des Arts du Spectacle) di Versailles nonché leggenda vivente della Commedia dell’Arte. Molti gli applausi a scena aperta e le risate che hanno decretato il trionfo della rappresentazione, esattamente come avvenne nel 1716.
Lo spettacolo conta nove interpreti (Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota, Pierdomenico Simone, Maria Luisa Zaltron e Marco Zoppello che firma anche il soggetto originale e la regia) e riporta in vita uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, proponendolo per la prima volta in chiave moderna, emblematica espressione dei profondi legami che uniscono l’Italia e la Francia attraverso i secoli.
Dopo la rappresentazione parigina, l”Arlecchino muto per spavento’ andrà in scena da martedì 7 a domenica 12 maggio al Teatro Menotti di Milano. Il 25 marzo scorso, all’università La Sorbona di Parigi, si è inoltre tenuto un incontro dedicato alla Commedia dell’Arte con gli artisti di Stivalaccio Teatro e il maestro mascheraio Stefano Perocco Di Meduna in occasione della presentazione del volume “L’Apotheose d’Arlequin” (L’apoteosi di Arlecchino) di Andrea Fabiano ed Emanuele De Luca.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA